Videogiochi, c’è un limite di tempo cui fare riferimento, per giocare quotidianamente? Ecco alcune indicazioni utili
Il gioco è una pratica fondamentale che trascende l’età e svolge un ruolo cruciale nella nostra vita, contribuendo non solo al benessere psico-fisico, ma anche alla socialità. Spesso sottovalutato, il gioco offre un’opportunità preziosa per evadere dalla routine quotidiana, stimolando la creatività, la fantasia e le interazioni sociali.
Per i bambini, il gioco è essenziale per sviluppare abilità sociali, cognitive ed emotive, ma anche gli adulti possono trarre enormi benefici da momenti dedicati al divertimento e al relax.
Ritagliare del tempo per giocare, consente di alleviare lo stress, migliorare l’umore e favorire legami più forti con amici e familiari. È importante riconoscere che il gioco non è solo un passatempo; è una forma di terapia che aiuta a mantenere un equilibrio sano nella vita.
Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli che esiste un tempo massimo consigliato per dedicarsi alle attività ludiche, come i videogiochi. Gli esperti suggeriscono di non superare determinate soglie per evitare che il gioco si trasformi in una distrazione controproducente. In questo modo, si può godere di tutti i vantaggi che il gioco ha da offrire, senza compromettere la produttività e il benessere complessivo.
I videogiochi sono spesso al centro di discussioni riguardanti i loro effetti negativi, in particolare su bambini e adolescenti. Molti studi si sono concentrati su temi come la dipendenza, il benessere psicologico, le funzioni cognitive e la possibile correlazione con comportamenti aggressivi.
Tuttavia, raramente si parla degli aspetti positivi che i videogiochi possono offrire alla salute mentale. Recenti ricerche condotte dalla Nihon University di Tokyo e pubblicate sulla rivista “Nature Human Behaviour” hanno rivelato che giocare ai videogame può avere effetti benefici sulla mente, a patto di non superare le tre ore di gioco al giorno.
Lo studio è stato realizzato in Giappone durante la pandemia, tra il 2020 e il 2022, coinvolgendo oltre 97.600 persone. In questo periodo di emergenza sanitaria, la richiesta di console da gioco ha superato l’offerta, spingendo i rivenditori a organizzare lotterie per distribuire una PlayStation 5 o Nintendo Switch a residenti di età compresa tra 10 e 69 anni.
I ricercatori hanno colto questa opportunità per analizzare la relazione tra il gioco e la salute mentale. I risultati hanno mostrato che sia il possesso di una console, che il gioco attivo, contribuivano a migliorare il benessere psicologico, riducendo il disagio e aumentando la soddisfazione personale.
Insomma, il gioco moderato può rivelarsi un alleato prezioso per il nostro equilibrio mentale, sfatando alcune credenze comuni e dimostrando che i videogiochi possono essere positivi per il nostro stato d’animo. L’importante, come per ogni cosa d’altronde, è non eccedere.
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