Andiamo a vedere come è nato il noto videogioco Crash Bandicoot, diventato ormai una icona nel mondo dei videogiochi. Ecco tutto quello che c’è da sapere da questo punto di vista.
Ci sono alcuni videogiochi che sono diventati praticamente eterni e che hanno finito per identificare una intera generazione proprio per le fortissime emozioni che sono riusciti a regalare a chi ci ha giocato. Sono pochi che hanno avuto questa fortuna ed uno dei pochi che è riuscito ad attraversare più generazioni senza mai perdere consensi e fascino è forse proprio Crash Bandicoot. Non ha subito, in tal senso, il passaggio da una console all’altra, soprattutto per la sua capacità di innovarsi senza però mai perdere realmente la propria anima.
Le dinamiche, al netto delle varie soluzioni che sono state sperimentate nelle varie edizioni, regalano sempre delle opzioni di alto profilo in termini emotivi. Il bandicoot, prima di procedere andando a vedere in maniera dettagliata come è nata questa icona delle console, è un marsupiale onnivoro. Andiamo però a vedere nel dettaglio come è nato il personaggio e come è stato lanciato sul mercato da Naughty Dog, augurando a tutti quanti una buona lettura.
Visto che si tratta di un personaggio che è entrato praticamente nella vita di ciascuno di noi, è giusto conoscerne la sua origine, visto che tutti abbiamo sviluppato un legame nei suoi confronti. Tra le tante ragioni che hanno spinto questo colosso dei videogame a realizzare Crash Bandicoot c’era, come raccontato da Everyeye, la volontà di andare a creare una mascotte che fosse facilmente associabile a Sony PlayStation, con la speranza che potesse diventare popolare come lo sono stati il Mario di Nintendo o il Sonic di SEGA.
I due ideatori, vale a dire Rubin e Gavin, volevano raccogliere come risultato ciò che Warner Bros aveva ottenuto con Taz, e cioè il celeberrimo diavolo della Tasmania. Vale a dire prendere come modello per questo personaggio un animale vero e reale, ma poco conosciuto, per poi trasformarlo in un qualcosa di completamente differente e peculiare. Oltre ai bandicoot, furono considerati anche i potoroo (da qui Pinstripe) e i vombati, famosi per la peculiarità di espellere escrementi a forma di cubo.
Inizialmente si chiamava “Willy the Wombat“, ma il processo creativo per arrivare a Crash Bandicoot è stato lungo e non proprio semplicissimo. Per quanto riguarda l’estetica, sono state combinate le esigenze estetiche con quelle pratiche. Per esempio, dotarlo di una coda avrebbe creato un fastidioso flickering sullo schermo, assolutamente anti estetico. Le ultime due modifiche hanno riguardato il sorriso a 32 denti, ritenuto inquietante, e gli occhi verdi, sostituiti dai puntini neri.
Come risparmiare sulla bolletta energetica? Semplice, imparando ad usare bene i tuoi elettrodomestici. Ecco come…
Sei alla ricerca di consigli per migliorare il tuo sugo di pomodori? Allora sei nel…
Sei una delle persone che preferisce Amazon Prime a Netflix? O sei abbonato ad entrambi?…
Visto che in tanti se lo chiedono, andiamo a vedere se ci sono dei rischi…
Sul tuo smartphone, anche se non tutti lo sanno, c'è una ulteriore fotocamera che ci…
Nei cambiamenti continui che stiamo vedendo ai canali distribuiti del digitale terrestre c'è da segnalare…